Si è concluso
a Ufa, in Russia, il VII Vertice dei Brics - Brasile, Russia, India, Cina e
Sudafrica. Una strada aperta a nuove regole del gioco, a nuove sfide globali. Ha
preso forma la Banca mondiale di sviluppo, tutti i paesi hanno sottoscritto
un fondo di riserve comuni, eletto i vertici (la presidenza della Banca va
all’India) e i delegati hanno firmato una serie di documenti in materia di
cooperazione: a livello economico, ma anche culturale e organizzativo,
con la creazione di una pagina web comune ai ministeri degli Esteri dei paesi
membri che funzionerà come segretariato virtuale dei Brics. La creazione della
banca (che si basa su un capitale di 50 miliardi di dollari e arriverà a 100
miliardi) aveva preso il via l’anno scorso durante il vertice di Fortaleza. La
sede sarà a Shangai e ci sarà una rotazione della presidenza. I paesi membri
hanno dichiarato che il lavoro principale della Banca sarà stimolare la realizzazione
di infrastrutture e lo sviluppo delle regioni meridionali, contribuendo a
creare un nuovo equilibrio finanziario a livello internazionale. Verrà avviato inoltre il Fondo di Riserva con un capitale
di 100 miliardi di dollari e che avrà l’obiettivo di prestare assistenza a
qualsiasi componente del gruppo in caso di crisi finanziaria. La Cina
contribuisce con 41 miliardi, Brasile, Russia e India con 18 miliardi, mentre
il Sudafrica con 5 miliardi.
La Russia, a cui è toccata la presidenza dei Brics, ha iniziato negoziati
per la creazione di zone di libero commercio con la Cina e con l’India,
nell’ambito dei rapporti bilaterali, non coinvolgendo per ora gli altri
paesi della coalizione. Nella stessa occasione si è svolto anche il Vertice
dell’Ocs - Organizzazione di cooperazione di Shanghai,
struttura regionale nata nel 2001 che coinvolge Cina Popolare, Kazakistan,
Kirghizistan, Russia, Tagikistan ed Uzbekistan, riunita questa volta con l’obiettivo di includere a pieno titolo anche India
e Pakistan, e così configurarsi come un nuovo G8.