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Seminario I.T.A.C.A. su Appalti Pubblici: le novità sul Decreto Sblocca Cantieri

Seminario I.T.A.C.A. su Appalti Pubblici: le novità sul Decreto Sblocca Cantieri Roma, 17 luglio: Massimo Stronati interviene al Seminario di Itaca sulle novità introdotte dal Decreto Sblocca Cantieri nel Codice dei Contratti.

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Il convegno organizzato lo scorso 17 luglio dall’Associazione Itaca per approfondire il decreto-legge “Sblocca cantieri” (n. 32/2019) è stata eccellente occasione per il Presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi, Massimo Stronati per esprimere una riflessione di merito sulle disposizioni urgenti volte a favorire la crescita economica ed a dare nuovo impulso al sistema produttivo del Paese, mediante l’adozione di misure volte alla semplificazione del quadro normativo ed amministrativo connesso agli affidamenti, in particolare per quanto concerne la disciplina dei contratti pubblici.

Al riguardo, egli ha espresso apprezzamento per la sua approvazione, dal momento che, insieme al decreto-legge “Crescita” e al recente Documento di Economia e Finanza, rappresenta, finalmente, un primo segno tangibile della volontà di mettere il settore delle costruzioni al centro dell’agenda politica ed economica del Paese.

“Allo stesso tempo – ha però aggiunto Stronati - occorre proseguire nella rimozione delle cause che non consentono agli investimenti, che pur ci sono, di trasformarsi in cantieri ed in opere utili al Paese.”

Il decreto, infatti, non sembra risolvere alcune criticità - secondo l’analisi di Confcooperative Lavoro e Servizi - che impediscono il rapido utilizzo delle risorse stanziate e rappresenta sostanzialmente un correttivo all’attuale Codice degli appalti, piuttosto che un vero provvedimento “Sblocca cantieri”.

“Anzitutto, le risorse! – ha sottolineato il Presidente Stronati – Possono anche essere limitate, ma devono essere certe e ben definite! Per questo è indispensabile una programmazione pluriennale stabile nel tempo, che si coniughi con il rispetto degli impegni assunti.”

In secondo luogo, risulta evidente per la nostra Federazione come sia necessario superare la sindrome del “blocco della firma”, che attanaglia la Pubblica Amministrazione.

 

“In ogni caso, nelle principali modifiche apportate al Senato sul codice dei contratti pubblici si apprezza il ripristino della norma abrogata inizialmente dal decreto-legge in esame che dispone il 30% del limite di prezzo per le offerte economicamente vantaggiose.”, ha voluto evidenziare Stronati.

 

La sua soppressione avrebbe, infatti, rappresentato un preoccupante ritorno al sistema del massimo ribasso che rischierebbe di produrre, anziché un’accelerazione della realizzazione delle opere, una velocizzazione (tra l’altro tutta da verificare) solo del momento dell’affidamento, con rischi non trascurabili per la fase realizzativa, derivanti da un minore contenimento degli azzardi in fase di offerta, a carico della qualità dell’occupazione; tema questo centrale per la nostra Federazione.

 

Inoltre il Presidente Stronati ha affermato che si valuta non negativamente l'aumento della soglia del subappalto ad un massimo del 40% dell'importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture e si guarda con favore alla sospensione dell'obbligo di indicare la terna di subappaltatori in sede di offerta.

 

Nell'ottica di garantire un quadro normativo stabile ed una dimensione del mercato adeguata a rispondere ai bisogni del territorio, occorrerà valutare con attenzione la sospensione dell'obbligo di aggregazione per i Comuni non capoluogo di Provincia, che comporta il rischio di dequalificare in maniera determinante, oltre che a macchia di leopardo, la domanda pubblica, invece di affidarla a realtà che abbiano competenze adeguate.”

 

“È necessario porsi l'obiettivo di trovare un punto di equilibrio plausibile tra velleità accentratici e parcellizzazione!”, ha dichiarato Stronati. “ Evidente nel caso della sospensione - seppur obbligata dalla difficoltà operative - della disposizione dell'obbligo di scegliere i commissari tra gli esperti iscritti all'albo istituito presso l'ANAC: un segnale di dequalificazionedella stazione appaltante.”

Quanto ai nuovi criteri per l'affidamento dei contratti sotto-soglia non si valuta negativamente la revisione apportata dalle Camere, soprattutto con riferimento all’eliminazione della scelta preferenziale per il criterio del minor prezzo.

“In tema di appalti sia di opere che di servizi servirebbe una politica di medio lungo periodo. Ben venga il decreto “sblocca cantieri”. Il settore ha bisogno di ripartire, perché paga una crisi lunga e molto profonda. Sicuramente noi abbiamo guardato con molto interesse ad un intervento specifico a sostegno del comparto. Nel Paese alle nostre comunità servono lavori per mantenere le infrastrutture esistenti e servono nuove infrastrutture. C’è bisogno di chiarezza, un quadro di norme semplici e chiare, se si vuole avere un confronto tra operatori corretto e finalizzato a creare opere utili alla collettività.”

E’ necessario ribadire che uno dei punti focali riguardi la qualificazione delle stazioni appaltanti. Per poter esercitare le loro funzioni è necessaria una norma che garantisca un’adeguata preparazione e formazione delle stazioni stesse, che allo stato attuale è assente all’interno del Codice. Non meno urgente è la necessità di certezza circa i tempi di programmazione, lo svolgimento e la conclusione delle procedure di aggiudicazione di contratti. Una ragionevole diminuzione del contenzioso. Una ragionevole costante suddivisione in lotti nel pieno rispetto delle direttive europee, a sostegno della possibilità di partecipazione delle PMI.

Secondo la Federazione, bisogna valorizzare il Consorzio, che resta una delle principali forme di aggregazione d’impresa e di sostegno delle PMI alla partecipazione del mercato pubblico ed anche riformare il principio di rotazione, chiarendo che tale principio non si applichi a tutti gli appalti sotto-soglia e, in particolare, laddove il nuovo affidamento avvenga tramite procedure ordinarie o comunque aperte al mercato.

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