L’Istituto ha riorientato la raccolta dei dati statistici su tecniche di acquisizione sostenibili in questo contesto, con soluzioni metodologiche e innovazioni nell’utilizzo di fonti di dati, e ha messo in campo le soluzioni più adeguate per sostenere processi di produzione statistica, nella piena tutela della salute dei lavoratori.
La produzione e diffusione di informazioni statistiche ufficiali, fondamentali per misurare l’evoluzione dell’economia e della società al servizio delle istituzioni, dei decisori pubblici, delle famiglie e delle imprese, non può infatti fermarsi, ma deve ripensarsi per essere pronta a fornire tutte le risposte necessarie al Paese, anche e soprattutto per il futuro, quando la diffusione dei dati sarà necessaria per supportare e monitorare la ripresa del Paese.
L’Istat ha da tempo investito sulla dematerializzazione, grazie a ciò può assicurare piena operatività per le proprie banche dati e i servizi accessibili via web.
La pagina attivata dell'ISTAT ospita le misure straordinarie e le disposizioni temporanee messe in atto dall'Istituto e chiarimenti in merito alla prosecuzione delle rilevazioni e informazioni di servizio.
In particolare di seguito il COMUNICATO STAMPA sulla Nota Mensile dell'Economia Italiana
Lo scenario internazionale è dominato dall’emergenza sanitaria. Le necessarie misure di contenimento del COVID-19 stanno causando uno shock generalizzato, senza precedenti storici, che coinvolge sia l’offerta sia la domanda.
La rapida evoluzione della pandemia rende difficile rilevare l’intensità degli effetti sull’economia reale con gli indicatori congiunturali la cui diffusione avviene con un ritardo fisiologico rispetto al mese di riferimento.
Le prime indicazioni disponibili sull’impatto economico in Italia provengono dal clima di fiducia di famiglie e imprese, che a marzo ha segnato una forte e diffusa flessione, e dai dati riferiti a febbraio sul commercio estero extra Ue e le vendite al dettaglio.
Il commercio extra Ue è stato fortemente influenzato dal calo delle esportazioni verso la Cina, mentre le vendite al dettaglio hanno mostrato un deciso aumento trainato dagli acquisti di beni alimentari.
L’inflazione si è approssimata allo zero per i ribassi delle quotazioni dei beni energetici collegati al crollo di quelle del petrolio. La crescita dei prezzi al consumo nell’area euro si è confermata più elevata di quella italiana, ma anch’essa in decisa attenuazione.
La nota mensile di marzo contiene il primo approfondimento dedicato all’analisi dell’impatto economico del COVID-19. Ulteriori aggiornamenti e approfondimenti, sia in termini di lettura dei dati congiunturali sia di simulazioni di impatti e scenari, verranno presentati nelle prossime edizioni.